Poggiotondo è il nome della nostra azienda agricola nata intorno al 1850 per merito di Ada Lapini, nobildonna, moglie di Lorenzo Massart senior e continuata da Antonio Cutini, Guglielmo Massart, Emilia Petrelli, Bebe Bertelli e Manuela Massart ai quali dobbiamo tutto.
L’azienda si estende per 54 ettari a cavallo dei comuni di Subbiano ed Arezzo e comprende tre località: Poggiotondo (500 metri s l.m.), Le Rancole e Valloni.
Il nostro progetto a Poggiotondo è molto ambizioso ma oggi, a distanza di trentacinque anni da quando abbiamo iniziato, siamo convinti di poterlo realizzare. Il progetto è quello di produrre vino ed olio di altissima qualità aiutati da un gruppo di collaboratori unico e da un gruppo di esperti altrettanto unico quali Augusto Zarkis (agronomo), Luciano Bandini (enologo) e Giorgio Pannelli (oleologo).
In questa ottica abbiamo suddiviso i compiti: Lorenzo segue tutto quello che attiene al vino, Cinzia tutto quello che interessa l’olio. Naturalmente ciascuno di noi partecipa alle varie attività (potatura, concimazione, raccolta, imbottigliamento, marketing, commercializzazione, ecc …) e decide.
Dei vecchi vigneti, che risalgono al 1970, oggi sono rimasti solo Vigna Grande e Vigna Aldo (circa 3 ettari) con vitigni sangiovese (70%), canaiolo, trebbiano e malvasia bianca.
Noi abbiamo piantato nel 2002 la Vigna Tata (solo sangiovese) e nel 2006 la Vigna dei Meli (sangiovese, canaiolo e malvasia bianca).
La vendemmia vera e propria è preceduta dalla vendemmia verde per eliminare i grappoli in sovranumero e/o di cattiva qualità.
La vendemmia da noi si fa solo a mano, utilizzando piccole cassette di plastica per evitare che i grappoli vengano sbattuti e perdano le caratteristiche indispensabili per ottenere vino di qualità.
La produzione di uva si aggira tra i 30 quintali ad ettaro per la malvasia ed il trebbiano ed ai 50 quintali ad ettaro per il sangiovese ed il canaiolo.
L’uva, quando arriva in cantina, viene diraspata e pigiata quindi immessa nelle vasche di vetrocemento dove avviene la macerazione e la fermentazione.
Durante la fermentazione si effettuano almeno due rimontaggi al giorno per ottenere dalle uve il massimo del colore e del profumo. Dopo 12/18 giorni (la durata dipende dall’annata), ultimata la fermentazione, il vino viene posto in vasche più piccole di vetrocemento e/o di legno, dove resta fino all’imbottigliamento.
Attualmente ha una capienza di 450 ettolitri in vetrocemento, di 50 ettolitri in legno di varie grandezze e di 30 ettolitri in acciaio.
Uno dei locali della cantina, quello al piano superiore, è riservato al vinsanto con una distesa di caratelli nuovi e vecchi che hanno un impatto visivo molto suggestivo.
Tutte le piante hanno oltre 50 anni. Seicento (leccino, moraiolo e frantoio), sono situate a sud-est nella zona di Valloni (Arezzo) mentre duecento (in prevalenza moraiolo), sono situate invece a nord-ovest nella zona di Subbiano.
Manteniamo a prato tutti i campi dove ci sono gli olivi. Di solito la potatura avviene a febbraio e la concimazione, prevalentemente organica, subito dopo. Facciamo almeno 2/3 trattamenti all’anno (a maggio e a settembre).
Gli asini sardi, in particolare, sono diventati il segno distintivo dell’azienda dove vivono in assoluta tranquillità dal 1961.
Chi lavora a Poggiotondo e chi ci frequenta considera gli asini animali molto intelligenti e sa ragliare.
Gli ultimi nati sono Jacqueline (19 maggio 2012) e Jobim (30 luglio 2012).